Taglio del nastro, venerdì mattina 28 aprile, per l’inaugurazione ufficiale della sede alessandrina della “Società per gli Asili Notturni Umberto I” di Torino dove sarà attivato uno studio medico, oculistico e odontoiatrico per fornire cure specialistiche totalmente gratuite alle fasce più deboli del territorio, coinvolgendo una équipe di professionisti volontari.
La segnalazione dei pazienti spetterà agli Assessorati alle Politiche Sociali dei Comuni e dei Servizi Sociali sul territorio e all’organizzazione di servizi sociali di Alessandria C.I.S.S.A.C.A.
I locali, che si trovano in Via Buonarroti 1 (Ex Imex) nel quartiere Cristo di Alessandria, sono stati messi a disposizione in comodato d’uso gratuito dal Comune di Alessandria. Al progetto hanno partecipato la Regione Piemonte e la Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria che, tramite il bando “Nessuno escluso”, ha finanziato l’acquisto di macchinari, strumentazioni e materiali di consumo.
I dettagli devono ancora essere definiti, ma anche il Comune di Biella, come hanno fatto altri, aderisce al progetto promosso dall’Associazione Asili Notturni Umberto I di Torino, finalizzato alla creazione e gestione di un ambulatorio odontoiatrico e di uno studio oculistico rivolto alle fasce più vulnerabili e deboli della popolazione.
La scelta dell'amministrazione è contenuta in una delibera della giunta nella quale si legge che: "Il modello degli Asili Notturni di Torino che viene proposto a Biella rappresenta un progetto innovativo di 'welfare no profit', basato su prestazioni volontarie qualificate di medici, odontoiatri e oculisti, che garantiscono servizi e interventi totalmente gratuiti destinati ai soggetti più fragili del territorio, a copertura di ciò che il sistema sanitario nazionale non può erogare".
Le parti coinvolte nel progetto sono: Asili Notturni di Torino, Fondazione Sidp Onlus di Torino, Regione Piemonte, Comune di Biella, Società San Vincenzo De’ Paoli, Diocesi di Biella - Caritas diocesana.
I Servizi sociali del Comune di Biella avranno il compito di provvedere, con gli altri Enti, alla definizione dei requisiti e dei criteri per l’accesso alle prestazioni da parte dei soggetti bisognosi. stefania zorio
Premio "Torinese dell'Anno"
La Giunta della Camera di commercio di Torino, presieduta da Dario Gallina, ha deliberato l’assegnazione dei premi “Torinese dell’Anno 2019” e “Torinese dell’Anno 2020” rispettivamente a Sergio Rosso e Giovanni Cottino.
La Giunta camerale, espressione di tutte le categorie economiche e delle associazioni imprenditoriali torinesi, ha quindi scelto in questo particolare anno di accendere i riflettori su due importanti esperienze di solidarietà e filantropia attive sul territorio, riconoscendone l’importante ruolo di sostegno ai più deboli in particolare durante la pandemia.
Sergio Rosso, classe 1946, imprenditore, è alla guida degli Asili Notturni Umberto I, struttura dove ogni anno, grazie al contributo di oltre 200 volontari, vengono offerti circa 60mila pasti caldi, 5mila notti al coperto ai senza fissa dimora e 5mila interventi sanitari. Durante la pandemia gli Asili Notturni sono intervenuti tempestivamente affiancando in modo esemplare le istituzioni anche sotto il profilo sanitario.
Il Premio della Camera di commercio di Torino, nato nel 1977, è dedicato a chi, torinese di nascita o di adozione, ha offerto un contributo speciale nel proprio settore di attività, economia, arte, scienza, sociale. La premiazione del Torinese dell’Anno 2019, rimandata nel 2020 a causa delle restrizioni legate alla pandemia, si affianca quindi ora al riconoscimento Torinese dell’Anno 2020, in una doppia premiazione all’insegna della solidarietà e dell’impegno sociale.
La cerimonia si terrà domenica 13 giugno 2021, in concomitanza con il 68° “Premio della Fedeltà al Lavoro e per il Progresso Economico” e la sesta edizione dei “Diplomati eccellenti tecnici e professionali”, sempre conferiti dall’ente camerale. Per la prima volta la cerimonia si svolgerà interamente in modalità on line.
Artefici dell'iniziativa Nicolò Drago titolare del caffè Piazzi e Serena Tagliaferri dell'AFI Associazione Fieristi Italiani; tutto è nato da una bambina operata l'anno scorso al Regina Margherita e che ha espresso il desiderio di poter dare un uovo di Pasqua ai bambini meno fortunati di lei. Così è partita una gara di solidarietà che ha portato alla consegna delle uova pasquali al Regina Margherita e agli asili notturni.
Da martedì mattina Rachid Saiad, 43 anni, avrà di nuovo una casa. Andrà a vivere in via Ravenna 8, uno stabile comunale gestito dagli asili notturni Umberto I che, in collaborazione con il Comune di Torino, ha allestito nel marzo scorso 40 posti (venti destinati all'emergenza covid, ma al momento non ci sono positivi nei 27 ospiti della casa). Rachid avrà a disposizione una stanza con il bagno in una camera doppia, mentre l'organizzazione degli asili garantisce un servizio mensa. "E' uno spazio che restituisce dignità alle persone, una soluzione molto diversa dal dormitorio di via Ormea", spiega il presidente Sergio Rosso.
"Repubblica"https://torino.repubblica.it/cronaca/2021/04/04/news/rachid_angelo_senza_casa_comune_di_torino_vive
L’inevitabile abbandono del proprio amico a 4 zampe ha spesso contribuito a rendere più penoso il ricovero o la convalescenza di coloro che si sono confrontati con il COVID 19. Ecco perché in via Ravenna 8, dove gli Asili Notturni Umberto I di Torino ad Aprile 2020 hanno dato vita a un nuovo spazio – frutto di un protocollo d’intesa con il Comune di Torino inizialmente teso a coadiuvare la fase emergenziale connessa al COVID 19 – dove è stata organizzata anche una residenza canina in grado di ospitare gli eventuali fedeli amici di coloro che in caso di ricovero in questa sede non avrebbero più dovuto lasciare il loro cane da solo e senza padrone. Sono stati pertanto predisposti dei box, con le cucce persino riscaldate, e delle aree attrezzate per realizzare un modernissimo canile con una zona di passeggio e un prato per farli correre o per farli interagire tra loro.
A tale proposito Sergio Rosso – presidente degli Asili Notturni di Torino – ha contemplato anche questo importante servizio, che sotto il profilo umano può rivestire un gran sollievo per i soggetti senza fissa dimora che vengono ospitati in Via Ravenna. La zona identificata per creare i box si trova nell’angolo più remoto del giardino, ha uno spazio che può facilmente diventare la toilette ed ha un prato di fronte dove, al guinzaglio, il cane può passeggiare anche con il proprietario. Questo luogo è ideale perché oltre ad avere le dimensioni necessarie, è ben ombreggiato, è riparato dal vento ed è schermato dal verde in modo che i cani non abbiano troppi stimoli esterni.
Secondo Sergio Rosso la scelta di creare questi spazi per gli amici a 4 zampe è nata dalla istintiva attenzione che tutti gli operatori degli Asili Notturni cercano di rivolgere a quegli ospiti che, tolti dalla strada, hanno un compagno che amano visceralmente e che non possono e non vogliono abbandonare. Agli Asili Notturni, infatti, tutti i volontari cercano di comprendere fino in fondo i problemi di questi emarginati, comprese le ragioni per le quali non riescono a concepire una vita normale. Tentare di aiutare a risolvere i complessi problemi di chi dorme sotto i portici, significa anche prendere in considerazione l’importanza che arreca loro il distacco dal proprio cane, uno dei maggiori affetti della loro vita. Come si può pensare, infatti, che un senza fissa dimora accetti un rifugio per se stesso abbandonando in strada il suo affetto più caro? Pertanto è con questo spirito che, a prescindere dalle considerazioni recentemente emerse a Torino – e che ipotizzano l’esistenza di un racket dietro la presenza di un cane che affianca un senzatetto – i volontari degli Asili Notturni, insieme a Sergio Rosso, valutano unicamente l’aspetto umano ed emotivo, che è il solo che da sempre li interessa e li coinvolge, insieme agli autentici bisogni di queste persone delle quali si occupano integralmente cercando di assisterle a 360 gradi.
Ed è in questo specifico scenario che gli Asili Notturni hanno scelto di realizzare in ambito socio assistenziale, la prima ed unica struttura che accoglie ed ospita sia il senza fissa dimora che il suo inseparabile amico a 4 zampe con la certezza di aver ancora una volta contribuito a guardare, focalizzare e tentare di alleviare sofferenze e problemi dei cosiddetti “invisibili” della nostra società.
Ed eccoci qui, ancora una volta, a
voler gridare nel silenzio di certe vie desolate: Noi ci siamo!
I nostri volontari sono più che mai presenti al
fianco degli ammalati o dei disperati: sono queste le persone che a Torino
ruotano intorno agli Asili Notturni, a Piccolo Cosmo, a via Ravenna.
E mentre il Coronavirus dilaga, lo stoicismo che
vivono i nostri volontari ogni giorno, rischiando in ogni istante la loro vita,
e mettendo a repentaglio la loro salute, è davvero encomiabile. L’Emergenza
Covid si è ripresentata con forza, insieme ai segnali preoccupanti che già
lasciava presagire: tentare di arginare la pandemia è l’imperativo che ci
coinvolge tutti, al di là di scontri e dissidi politici di varia natura. Il
Sistema Sanitario è alle corde e, malgrado l’importanza del protocollo
d’emergenza che impone restrizioni alla libera circolazione delle persone per
diverse ragioni, siano esse relative alla salute, o inerenti a questioni di
pubblica sicurezza, noi degli Asili Notturni, ancora una volta, in questo
scenario così vasto, non possiamo trascurare il fatto che il Lockdown è una
tragedia dalle inimmaginabili proporzioni soprattutto per i “senza tetto”, per
i disperati, per gli affamati, per gli indigenti malati, infreddoliti e
abbandonati dei quali solitamente ci occupiamo.
Per noi il Lockdown ha un sapore diverso, per
certi versi più amaro. In sintesi ricordiamo che il dormitorio degli Asili
Notturni di Via Ormea resta aperto, e la nostra mensa serale offre agli
indigenti oltre100 pasti da asporto e offre cibo da consumarsi in famiglia a
gran parte della circoscrizione di San Salvario di Torino.
Anche gli ambulatori odontoiatrici continuano ad
operare, ed ogni settimana facciamo centinaia e centinaia di tamponi rapidi per
tutelare la salute dei nostri Medici, degli Assistenti e dei Pazienti, oltre
che prima di ogni intervento. Ed anche la struttura del Piccolo Cosmo continua
ad ospitare gli ammalati e i parenti, residenti in altre città, dei malati
ricoverati negli Ospedali cittadini.
Si continua, inoltre, a dare loro assistenza
medica, farmaceutica e alimentare per tutto il periodo che li vede ancora in
cura negli Ospedali cittadini. Via Ormea, via Ravenna, via Cosmo, Pinerolo,
Genova, Perugia, Massa Marittima, Sassari, Taranto, Alessandria, Alba, Ivrea, …
Il seme gettato anni fa dagli Asili Notturni di Via Ormea continua a
germogliare trainando con sé il grande rispetto per la vita e per chi soffre in
silenzio aggrappato soltanto alla speranza.
Barboni, giovani e anziani privi di un tetto, lontani dalla terra natale e dalla famiglia, sbandati, oppressi dalla fame e dal freddo, bussano ogni anno sempre più numerosi alle porte dei nostri Asili. Domina nel loro animo un distacco da tutto e tutti, specie dalla società da loro giudicata egoista, indifferente, inumana. Una cena ristoratrice, una notte trascorsa al caldo, una benevola e scrupolosa assistenza medica, il dono inaspettato di indumenti decorosi di ogni genere, dissipano la loro acredine e ridanno loro fiducia verso il prossimo. Lo scopo è quello di offrire senza alcuna distinzione di età, nazionalità e religione, un ricovero temporaneo e gratuito durante la notte ad individui di ogni condizione, disoccupati, residenti o di passaggio nella città di Torino, che siano sprovvisti di mezzi o che non possano trovare asilo in altro luogo. Nella nostra struttura vengono curate malattie da raffreddamento, frequenti nei soggetti costretti spesso a inconsistenti ripari notturni (o diurni); malattie dentarie, riscontrate in particolar modo nei soggetti dell’’Est Europa, frutto di carenze terapeutiche nei paesi di origine; malattie dermatologiche ed oculari.
Vengono inoltre medicate contusioni, ferite varie, ulcere trofiche agli arti inferiori legate a problemi circolatori e di scarsa igiene. L’aiuto offerto è, purtroppo, spesso limitato, poiché limitati sono i mezzi a nostra disposizione: i costi dei farmaci che noi forniamo a chi è affetto da varie patologie acute o croniche sono, in genere, elevati e le Case Farmaceutiche che, tempo addietro, distribuivano campionature gratuite, hanno quasi sospeso tali elargizioni. I farmaci devono quindi essere acquistati direttamente dagli Asili Notturni i cui introiti sono in massima parte frutto di generosità privata e quindi meritevoli di oculata gestione.
BREVE STORIA DEGLI ASILI NOTTURNI
Gli Asili Notturni furono fondati a Torino nel 1886 da un gruppo di persone che, all’insegna del trinomio “Labor, Virtus, Caritas”, decisero di offrire, senza distinzione di nazionalità e religione, un ricovero notturni temporaneo a persone residenti in questa città o di passaggio, sprovviste di mezzi e nell’intento di trovare asilo in altro luogo.
L’antico edificio, dopo la chiusura del 1981, è stato ristrutturato per adeguarlo alle attuali condizioni sociali, in quanto la nuova povertà non è più solamente contraddistinta dalla prevalente mancanza di pane, ma anche dalla carenza di strutture e di servizi.
Oggi nel contesto sociale italiano, vediamo proliferare il solidarismo dei privati cittadini che intervengono laddove lo Stato è carente.
Assistiamo quindi alla rinascita del “gratuito” in una società che, per altri aspetti, mira alla massimizzazione dei redditi e monetizza i valori della vita.
Ogni anno, grazie al contributo di oltre 200 volontari, vengono offerti:
– 60.000 pasti caldi
– 5.000 notti ai senza fissa dimora
– 5.000 interventi sanitari di cui oltre 4.000 prestazioni dentistiche ed oculistiche
– 500 persone sono state vestite
I tre studi
dentistici coinvolgono 90 volontari tra medici e paramedici, forniscono un
servizio puntuale, preciso, all’avanguardia, riconosciuto dalla città di Torino
con il patrocinio. Il livello dell’emergenza sanitaria odontoiatrica è
aumentato negli anni a livello esponenziale, al punto da rendere il servizio
imprescindibile per il cittadino in difficoltà. L’85% dei pazienti è di
nazionalità italiana e l’età prevalente è tra i 40 ed i 50 anni.
Nel 2017 sono stati effettuati 3.620 interventi.
Significativo il numero di pazienti portatori di gravi malattie infettive (epatite B – C, AIDS, lue, tubercolosi). Per questi pazienti il protocollo prevede l’intervento al termine della seduta giornaliera, affinché la routinaria disinfezione e sterilizzazione, alla fine della prestazione, abbia carattere terminale. L’utilizzo di nuovi strumenti nell’ambito della sterilizzazione e di un maggior numero di piccoli strumenti, l’uso sempre più massiccio di materiale monouso, insieme allo scrupoloso rispetto dei protocolli di accettazione dei pazienti e di sterilizzazione, hanno permesso l’abbattimento dell’inquinamento virale e batterico dando un ulteriore sicurezza all’esercizio professionale, per di più su una popolazione già così ad alto rischio d’infezione secondaria.
Il dormitorio dispone di 16 posti letto. Ogni ospite può pernottare per un massimo di 30 giorni, con un periodo di
latenza, tra un soggiorno e l’altro, di 60 giorni. Ciò per favorire un corretto
ricambio di ospiti e dare a più persone l’opportunità di usufruire di un
giaciglio caldo.
L’accoglienza serale avviene tra le ore 20.00 e le 21.00, chi non si presenta
perde il posto a favore degli ospiti in attesa. Si esce tra le ore 7.00 e le
8.00.
Ogni ospite viene registrato dai volontari di turni e la sua scheda archiviata
su computer e su cartaceo.
Durante il giorno il dormitorio è chiuso e si provvede alle pulizie con gli
stessi criteri utilizzati nelle strutture sanitarie.
Podologia: un nuovo servizio per gli ospiti del dormitorio
Grazie alle
sollecitazioni, alle proposte e all’impegno dei volontari e dei responsabili,
gli Asili Notturni riescono sempre a trovare nuove forme di solidarietà per
dare una risposta al “il grido di tanti nuovi poveri”.
È in questa ottica che si è attivato – dal mese di novembre 2013 – il nuovo
servizio a disposizione di chi si trova nella necessità di frequentare la
nostra sede di Via Ormea.
Con la dicitura “Servizio di prevenzione e cura primaria del piede” è ora
attivo un ambulatorio di Podologia diretto dal Sig. Sisto Spangaro.
L’orario è il seguente: il 1° e 3° mercoledì del mese dalle ore 20 alle ore 21.
Dal 2016 è anche attivo il servizio di parrucchiere il lunedì mattino ogni 15
giorni.
Centro di prevenzione
e cura del disagio psichico
Il numero di presenze annuali degli ospiti degli Asili
Notturni nella mensa (oltre 60.000), nel dormitorio (oltre 5.000), nel
poliambulatorio medico (oltre 1.000) e nell’ambulatorio dentistico con circa
4.000 interventi all’anno sono indice significativo delle conseguenze dei
cambiamenti economici degli ultimi anni: aumento delle persone che vivono in
condizioni di profondo disagio, espressione di vecchia e nuova povertà,
quest’ultima diffusa in particolare nei grandi centri urbani.
Rispondere concretamente ai bisogni materiali di chi non può e non riesce a
garantirsi cibo, cure mediche ed un luogo sicuro per trascorrere la notte,
rappresenta una risorsa fondamentale per la popolazione disagiata, ma è
altrettanto essenziale prestare attenzione ai vissuti e alle difficoltà
psicologiche, molto frequenti in coloro che incontrano, lungo il percorso della
vita, insormontabili ostacoli materiali ed esistenziali.
Questi i presupposti che hanno spinto gli Asili Notturni ad investire nuove
energie nell’apertura di un centro di prevenzione e cura del disagio psichico
con il coinvolgimento, ma siamo solo agli inizi, di 10 professionisti tra
psichiatri, psicologi e psicoterapeuti.
Prendere in considerazione gli aspetti psicologici del disagio significa
offrire uno spazio di ascolto appositamente dedicato, qualificato ed articolato
in diversi livelli, dall’analisi della domanda all’offerta di risposte
orientate alla prevenzione, quando possibile, ed alla cura.
Questa nuova realtà presenta un valore fondamentale anche per gli Ospiti di
Piccolo Cosmo che, ricordiamo, è la più grande struttura italiana per
l’ospitalità di malati e loro familiari a titolo completamente gratuito.
Dobbiamo infatti includere la malattia tra gli avvenimenti che determinano
condizioni di vita stressanti e, improvvisamente o gradualmente, conducono alla
perdita di autonomia, potere contrattuale, autostima e senso di autoefficacia.
Condizioni che necessariamente portano a dover cercare nel contesto sociale la
soddisfazione dei bisogni essenziali per garantirsi la sopravvivenza.
La persona, per quanto possa attraversare difficoltà sia sul piano personale,
sia sul piano sociale, conserva risorse e competenze solo temporaneamente
inutilizzate e che, attraverso un adeguato riconoscimento, possono favorire una
riacquisizione di potere “interno” in termini di crescita dell’autostima, ed
“esterno” come migliore integrazione nel contesto sociale.
Gli studi medici svolgono un’importante opera di prevenzione e di monitoraggio delle malattie perché, al di là della quotidianità, composta da mal di pancia, dolori che derivano da traumi, bronchiti, tossi e broncopolmoniti, sono un importante osservatorio in funzione di eventuali epidemie e nuove sintomatologie. Sono frequenti i casi di scabbia e malattie della pelle in genere. Grazie al continuo impegno di medici volontari, rappresentano un punto di riferimento per immigrati ed italiani che, al di là della diagnosi sul loro stato di salute, vi trovano i mezzi e le medicine necessarie per affrontare eventuali cure. I nostri ospiti non dispongono di risorse economiche, occorre fornire le medicine e tutto ciò che serve a migliorare il loro stato di salute, ad es. lo studio oculistico si impegna a fornire anche lenti e montature. La salute è un po’ come la libertà, se la possiedi nemmeno te ne accorgi. Se la perdi devi lottare per riconquistarla.
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